Senza verun riguardo

Attraverso i documenti storici originali, prevalentemente diari e cronache del tempo, un celebre professore dovrebbe raccontare la fine del Principato vescovile di Trento con l'arrivo delle truppe francesi di Napoleone nel settembre 1796.
Dovrebbe, perché il professor Gonzaga, ricco mecenate e celebre studioso, è in ritardo. Prende il suo posto, nell'attesa, il suo assistente il quale, prima senza convinzione e poi via via con maggior sicurezza, visto che il professore non arriva, affronta l'argomento che è materia della conferenza. Ha assistito tante volte alla lezione pubblica del professore che, dice lui, può benissimo svolgere il tema della serata per evitare ai presenti di tornare a casa delusi.
Narra così a modo suo un momento storico importantissimo per la nostra città e la nostra regione, ricco di eventi che sconvolgono le menti tranquille dei trentini. E il professore non arriva.
Come se cominciasse a prenderci gusto lo strano segretario imbottisce la narrazione storica con commenti che di scientifico hanno ben poco, eppure la cronaca di allora è raccontata come in un film, con commenti sonori spropositati, la descrizione e i dialoghi dei personaggi che raggiungono livelli perfino comici... Ma quel tipo sul palco, chi è? E che fine ha fatto il professor Gonzaga?
Andrea Castelli aveva già affrontato l'argomento di Napoleone a Trento con uno dei primi pezzi teatrali del gruppo "I Spiazaroi" nel 1978. S'intitolava "Napolènt, ovvero Napoleon a Trent". Proprio sull'onda di quel lavoro teatrale, che in regione ebbe notevole successo, la biblioteca comunale di Trento nell'autunno 2003 chiese all'attore trentino una collaborazione per la mostra "In anno Domini", che si svolgeva a Trento e che raccontava proprio questo periodo storico. Rielaborato il testo ecco l'idea del monologo.

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