I Spiazaroi - La storia
Il gruppo teatrale "I Spiazaroi" nasce a Trento il 26 luglio 1975 (il nome venne suggerito da Enzo Merz).
"Re Arturo da Trent" è il primo lavoro: più vicino al cabaret rompe con la tradizione e porta una ventata di novità nel panorama teatrale trentino -amatoriale s'intende- che, a parte un paio di tentativi di mio padre, si dibatteva ancora nelle vicenduole famigliari di figlie troppo moderne che volevano sposare terroni (da Verona era il massimo per far ridere), suocere diaboliche, mogli noiose e petulanti, parroci portatori di supina rassegnazione e così via.
L'estate successiva, all'apertura della prima edizione di Pergine Spettacolo Aperto, il gruppo presenta la "Dama in piazza". Seguono "Supa" del 1977; "Napolènt, ovvero Napoleon a Trent" del 1979; quindi "Teleroto!" del 1981 che riscuote un successo strepitoso e fa conoscere la compagnia in tutta la regione e finalmente anche al di fuori della solita cerchia di appassionati e addetti.
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Nel 1983 è la volta di "Lanzadoro" lo spettacolo che, con le musiche originali del maestro Armando Franceschini e i disegni per i costumi di Ivo Fruet, segna un salto di qualità per i mezzi espressivi del gruppo. "Lanzadoro" è ripresa anche nel 1989 e in quell'occasione "I Spiazaroi" recitano al carnevale di Venezia per due serate al Teatro del Ridotto.
Il 1985 è l'anno del decennale e nasce "I do lustri", uno spassoso collage dei primi dieci anni di attività. Il 1986 vede la nascita de "La luna de carta", lavoro dedicato a Luigi Pirandello in occasione dei cinquant'anni dalla morte; nel 1987 debutta a Pergine Spettacolo Aperto "Defant the Kid", due tempi western ambientati sulle montagne del Colorado tra emigrati tirolesi.
Nel 1990 "I Spiazaroi" presentano "Baraonda", cui farà seguito nel 1991, la ripresa di "Defant the Kid". Nel 1992 la compagnia si cimenta col dramma storico e mette in scena con successo l'affascinante "E mòra i traditor!", sulla vicenda di Rodolfo Belenzani e le rivolte trentine del Trecento.
La stagione teatrale 1994-1995 porta sulle scene regionali "Vite falàde" e, in occasione dei vent'anni dalla fondazione, il gruppo si autocelebra con "Grep", spettacolo collage che esce anche in videocassetta. Il 1996 vede il riallestimento de "La luna de carta", con quattro attori nuovi rispetto alla prima versione, quella del 1986 e nel 1999 vede la luce "Naufraghi", lavoro per soli quattro attori (Gianni Mosna, Sonia Mosca, Mario Cagol e Andrea Castelli).
Nel 2002 il gruppo si scioglie. Ultima rappresentazione: "Pìcole storie" con Nicola Maistri, Daniela Vivori, Enzo Bombardelli, Laura Ravanelli, Rino Orlando, Paolo Woody Corrà, Sonia Mosca, Nicoletta Girardi, Lina Uccia, Marcello Plotegher, Mauro Calliari, Fettah Bennani, Sarah Carrozzini, Mario Moser e Andrea Castelli. Luci di Carlo Zambiasi, scene di Elena Boschi, suoni di Ferruccio Ugolini.
L'origine del nome
"I Spiazaroi" deriva da "spiaz", spazio di disbrigo all'aperto, cortile, luogo dove, ivi giocando dalla mattina alla sera, si diventava "spiazaroi". Ha anche una connotazione monellesca: birbanti, scavezzacolli, fiondaioli (alle lampadine dei lampioni), ... Niente se paragonato ai teppisti di oggi, i spiazaroi sono simpatici, non delinquenti. (Anonimo)
La squadra
All'atto della costituzione (1975) la compagnia era formata da cinque persone: Nicoletta Girardi, Mauro Bovolo, Andrea Castelli, Enzo Merz, Guido Merzliak
Sono stati Spiazaroi: Nicoletta Girardi, Daniela Vivori, Lina Uccia, Sonia Mosca, Catherine Tonini, Camilla Casari, Laura Ravanelli, Federica Silvestri, Pamela Cappelletti, Monica Cestari, Sandra Benini, Sarah Carrozzini, Elena Boschi, Mauro Bovolo, Guido Merzliak, Enzo Bombardelli, Ferdy Andreatta, Paolo Cornella, Luca Boscheri, Franco Cestari, Franco Mazzalai, Mario Cagol, Stefano Grassi, Mauro Neri, Fettah Bennani, Mauro Calliari, Paolo "Woody" Corrà, Cesare Fronza, Nicola Maistri, Alessio Osele, Mario Moser, Marcello Pola, Gianni Mosna, Rino Orlando, Roberto e Cristina Franceschi, Gianni Morandini, Marcello Plotegher, Ferruccio Ugolini, Carlo Zambiasi, Enzo Merz, Bruno Girardi e Andrea Castelli