MILANO MILANO MILANO
Con Angela Dematté di nuovo a rivisitare un testo profondo e a me caro che altre due volte mi ha visto alle prese col "padre": "Avevo un bel pallone rosso", prima versione nel 2008 con lo stabile di Bolzano, regia di Carmelo Rifici e nel 2018, teatro di Lugano sempre con Carmelo. E adesso, 2023, queste tre serate intense, la prima soprattutto che, preceduta da un dibattito sugli anni del terrorismo con Franco Bonisoli (ex BR) e un criminologo (mi scuso ma ora mi sfugge il nome) che è risultata affollatissima: tema, uscire dalla spirale della violenza e dell'ideologia per abbracciare quella del perdono che disinneschi la catena dell'odio. La nosta successiva lettura sceneggiata, è stata seguita con attenzione e molto applaudita. Così è stato per le altre due sere durante le quali abbiamo sentito un'apprensione intensa, attenta e fragile come vetro.
Bilancio più che positivo, dunque, in una Milano piovosa e non proprio accogliente se devo dire la verità.
La lettura sceneggiata, o "mise en scene" per dirla alla francese, pretende la massima concentrazione, perché devi leggere, ma la sai quasi a memoria, quindi ti verrebbe voglia di abbandonare il copione, e fare senza, però temi anche di perdere il segno su ciò che sta scritto... in aggiunta ci sono i movimenti da seguire, sempre copione alla mano -lo mollo o no?- con qualche oggetto da spostare... insomma è complessa più di quanto possa sembrare... può essere una trappola imbarazzante.