Proprio così. Devo smetterla col vizio di rispondere a chi mi insulta senza sapere niente di me e della mia storia. Lo fanno perché hanno letto solo i titoli, solitamente sparati da chi non fa l'articolo. Addirittura su uno di questi giornali invece del dantesco "nave senza nocchiero" il bocia si sbaglia a copiare (o crede di correggere) e si autodenuncia con un "nave senza cocchiere"...
Una nave a cavalli...
Mugghia intanto la mandria bufaloide che obbedisce alla consuetudine tutta "social" di giudicare senza sapere, o solo per sentito dire. Un branco di ignoranti in questa umanità malata che si aggira grufolando cinghialesca tra storie e parole che capisce a stento, a brani, a fette di salame...
Per fortuna la minoranza silenziosa, quelli che usano il cervello perché educati a farlo, ha compreso. Sì, però che rabbia...
le foto sono di Claudio Libera.
Il lavoro del Tribunale l'ho fatto con coscienza, come fosse uno spettacolo per tre attori, cosa che si è verificata con successo. Brava Maura e bravo Stefano. Ho voluto fare il lavoro prima da cittadino più che da attore, raccogliendo le voci documentate di chi paga sulla propria pelle certe scelte scriteriate, a partire dalla Sanità, offesa e diroccata da un furbastro mal volere. Come quando si telefona al CUP dove per una colonscopia ti danno l'appuntamento per l'anno dopo. Puoi morire o andare dal privato: è questo che vogliono.
La gente ha applaudito con entusiasmo perché riconosceva il proprio disagio. Sono andato giù duro dicendo queste cose, (e tante altre) nonostante ciò qualche demente, o pseudo destrorso in malafede, mi ha accusato di servire i potenti e di proteggermi le spalle...
Ignoranti e figli di malafemmina...
La domanda da farsi è: ma perché dev'essere un attore a toccare e denunciare certi temi pesanti della società trentina? Perché non lo fa un giornalista? Un politico? Dove sono i partiti, le organizzazioni sindacali e di categoria? Troppo pochi e minacciati di estinzione gli uomini liberi.
