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ven 30 dic 2022
Biografia aggiornata

foto Romano Magrone in occasione della consegna dell'Aquila di San Venceslao, 24 febbraio 2020

A.C. come artista nasce nel Club Armonia diretto dal padre Silvio, la storica compagnia amatissima dai trentini affezionati al teatro popolare. Lì muove i primi passi sul palcoscenico fin da giovanissimo.

Con papà Silvio al teatro di via Madruzzo, scelleratamente abbattuto a fine anni '80.

Si sposa nel 1976 con Nicoletta Girardi che sarà compagna preziosa, collaboratrice ed organizzatrice competente.
Per tredici anni è programmista - regista - annunciatore presso la sede Rai di Trento. Nel 1989 si dimette per dedicarsi alla libera professione.
Scrive quindici commedie per il gruppo teatrale che diresse dal 1975 al 2000 ("I Spiazaroi") e una dozzina di monologhi per sé, che lo fanno conoscere in regione e fuori.

foto Bernardinatti

Nel 1991 partecipa con un suo lavoro ad una serata con Dario Fo e lo stesso anno è chiamato al Maurizio Costanzo Show.
Pubblica vari libri in dialetto trentino; per due edizioni è direttore artistico del festival estivo "Pergine Spettacolo Aperto" e dal 1992 al 1995 insegna arti visuali al Liceo Musicale Bomporti di Trento.
Chiamato da Marco Bernardi al Teatro Stabile di Bolzano interpreta per tre stagioni il monologo "Quello che non si può dire, il racconto del Cermis" di P. Loperfido, regia di Paolo Bonaldi; sempre per il TSB traduce in dialetto trentino ed interpreta i Dialoghi e il Bilora del Ruzante per la regia di Marco Bernardi; gli è affidata inoltre la parte di don Alvaro de Castiglia ne “La vedova scaltra” di Goldoni, in tournè per la regia di Bernardi.[/p]

con Patrizia Milani e Roberto Tesconi foto T. Le Pera

Nel luglio del 2005 la rivista Totemblueart lo designa "artista trentino dell’anno".
L'anno seguente, accanto a Giuseppe Cederna, Antonio Catania, Lella Costa, Arnaldo Foa, Fiorello e altri è inserito negli audio libri di Repubblica con la lettura di "Il cuore rivelatore" di Edgar Allan Poe.

Nel 2006 produce per "Uovo teatro - L'Aquila" il monologo "1950". Scrive e dirige con Antonio Caldonazzi "Da qui a là ci vuole trenta giorni" per il Teatro Stabile di Bolzano, col quale allestisce ed interpreta nella la stessa stagione teatrale (2007-2008): "La leggenda del Regno dei Fanes" di M.B. Dallago (regia di Bonaldi) e il monologo di A. Rossi "Sinigo, l'acqua ci correva dietro", regia di Caldonazzi.
Col Teatro Stabile di Bolzano allestisce "Acciaierie", storia della Bolzano industriale dagli anni '20 ad oggi, regia di A. Caldonazzi. Quindi è il reverendo Gardner in "La professione della signora Warren" di G. B. Shaw, regia di M. Bernardi, stagione 2009-2010.

A Locarno con Patrizia Milani e Carlo Simoni per "La professione della signora Warren"

È protagonista di "Avevo un bel pallone rosso" di Angela Dematté, stagione 2010-2011, con la stessa Dematté (premio Riccione 2009) e la regia di Carmelo Rifici, per lo stabile di Bolzano, spettacolo ripreso anche la stagione successiva e portato al Piccolo Eliseo di Roma dove ottiene un grande successo.

con Angela Dematté (f. Boldrin)

Tiene svariati corsi di "public speaking", dizione e lettura per privati e per funzionari e dirigenti della Provincia di Bolzano.
Gira con Christian De Sica una scena del film "Colpi di Fulmine" per la regia di Neri Parenti

posa per varie fiction Rai ed è il padre di Degasperi (Fabrizio Gifuni) nel film di Liliana Cavani "Degasperi, l'uomo della speranza".

con Fabrizio Gifuni, foto Panato

Nel 2012 è protagonista in "Processo alla banalità del male" di Maura Pettorruso, prodotto da TrentoSpettacoli e per la regia della stessa Pettorruso, assieme a Stefano Pietro Detassis e Alessio Dallacosta. Per la stagione 2012 - 2013 riveste il ruolo dell'ispettore Mohr ne "La rosa bianca" di Lillian Groag prodotto dal teatro stabile di Bolzano, regia di Carmelo Rifici. Lo spettacolo sarà per dieci sere al Piccolo (Teatro Grassi) di Milano.

con Irene Villa ne "La rosa bianca"

Per la stagione 2013-14 è in "Forse tornerai dall'estero" di Andrea Montali con (tra gli altri) Gaia Insenga, Giulio Baraldi, Alberto Onofrietti e Fabrizio Martorelli per la regia di Leo Muscato. Nella stessa stagione è protagonista in "L'officina-storia di una famiglia" di Angela Dematté, con Olga Rossi,

la stessa Dematté e Christian La Rosa per la regia di Carmelo Rifici, col quale riprende "La rosa bianca" nell’aprile 2014. Nel frattempo scrive "Sanguinare inchiostro" interpretato insieme a Francesca Porrini, Tindaro Granata, Enrico Pittaluga, Emiliano Masala e Lucia Marinsalta per commemorare i cent'anni della Grande Guerra, spettacolo che debutta al Sociale di Trento nel novembre 2014 per la stagione del Teatro Stabile di Bolzano in collaborazione col Centro S.Chiara di Trento e ancora con la prestigiosa regia di Carmelo Rifici, nominato nel frattempo direttore del teatro di Lugano e direttore della Scuola di Teatro del Piccolo di Milano.

"Sanguinare inchiostro" f. Monique

Nel 2015 interpreta il monologo “Libere Storie”, prodotto da Trento Spettacoli. Nel settembre 2016 celebra con “Battisti Cesare: segni particolari nessuno” il martire trentino nella fossa del Castello del Buonconsiglio. Prodotto ancora da Trento Spettacoli. In ottobre debutta con la Compagnia Regionale per la regia di Marco Bernardi in “La cucina” di Arnold Wesker per 46 repliche in regione: venticinque attori tra i quali Giovanni Vettorazzo, Alessandra Limetti, Karoline Comarella e Giovanni Battaglia.

con Karoline Comarella in "La cucina"

Nel febbraio 2017 è don Chisciotte, regia di Roberto Cavosi, in Wordbox, parole per il teatro. Antonio Tintis è Sancho Panza. Per la regia dello stesso Cavosi l’anno seguente è in "Wordbox Arena" e successivamente interpreta “il Popolo” ne “I Cavalieri” di Aristofane accanto ad Antonello Fassari e Fulvio Falzarano.

Nel settembre dello stesso anno Carmelo Rifici lo chiama al LAC di Lugano per riallestire “Avevo un bel pallone rosso” della Dematté accanto a Francesca Porrini per il Festival Internazionale di Teatro e della Scena contemporanea.

Con Francesca Porrini. Lugano, foto Del Pia

Lo spettacolo, dopo il debutto a Lugano, passa all’Astra di Torino, al Piccolo di Milano, al Bellini di Napoli e in altri importanti teatri italiani. Ottime le recensioni e in questa occasione vince anche un premio come miglior attore.

Stagione teatrale 2018/‘19
Lista dei candidati al premio come migliore attore protagonista:

Andrea Castelli ‘Avevo un bel pallone rosso’
Pierfrancesco Favino ‘La notte poco prima delle foreste’
Marco De Gaudio ‘Shakespeare in love’
Carmine Maringola ‘La scortecata’
Enzo Vetrano ‘Riccardo III'

Un bellissimo spettacolo, sentito, una sua grande interpretazione. Per la cronaca, le comunichiamo ufficialmente che Lei ha vinto il nostro premio come migliore attore protagonista!
ALESSANDRO CARION


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Per la stagione teatrale 2019-2020 scrive “La meraviglia” monologo con la musica dal vivo di Emanuele Dell’Aquila e la consulenza alla regia di Leo Muscato. Con Dell’Aquila aveva collaborato in due edizioni di “Pronto Soccorso Poesia", ovvero "la poesia nelle case”.

con Emanuele Dell'Aquila, "Pronto Soccorso Poesia"

Le repliche di “La meraviglia” si interrompono bruscamente a causa della pandemia di Covid. Durante la chiusura forzata scrive "Ciao papà", "Diario di bordo" e "Bocinbici" che nell’aprile 2022 debutta a Bolzano come anteprima. Lo affianca ancora una volta Emanuele Dell’Aquila con la sua chitarra. In luglio lo spettacolo completo è rappresentato al Sociale Capovolto di Trento.

Nel dicembre 2022 porta al Sociale di Trento il suo primo monologo (1986) "Sol" in versione "Remix" ed è un grande successo che necessita di altre tre repliche, tutte "sold out"!

"SOL - Remix" (foto Panato)

Novembre 2023, ritorna a Milano "Avevo un bel pallone rosso" con Angela Dematté al teatro Oscar per tre serate molto soddisfacenti.

Andrea Castelli è stato diretto da:

Marco Bernardi, Paolo Bonaldi, Antonio Caldonazzi, Liliana Cavani, Roberto Cavosi, Cesare Cicardini, Gabriele Cipollitti, Luciano Emmer, Sandro Gastinelli, Piero Maccarinelli, Leo Muscato, Neri Parenti, Maura Pettorruso, Carmelo Rifici.

”La Meraviglia” foto M. Condini

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